A Milano è "Tempo di Libri": 2mila autori per la nuova fiera che sfida Torino

A Milano è "Tempo di libri". Dopo lo strappo degli editori dell'Aie con il Salone del libro di Torino e le polemiche della scorsa estate, arriva dal 19 al 23 aprile la loro nuova fiera che nei numeri è già un successo. Oltre duemila gli autori presenti per 720 eventi, 35 mila metri quadrati in due padiglioni della fiera di Rho con 435 espositori. Più quindi dei 350 annunciati da Torino che comunque, rispetto allo scorso anno, ha aumentato le presenze.

"Questa è la nostra fiera, la fiera degli editori italiani che si raccontano" ha spiegato alla presentazione Renata Gorgani, presidente della Fabbrica del libro, la società creata da Aie con Fiera Milano per realizzare il nuovo salone. Per il pubblico è previsto anche un abbonamento a 25 euro per tutti i cinque giorni e oltre alla fiera, che chiude alle 19.30, c'è anche un "Fuori Tempo di libri", sul modello del "Fuori salone" con appuntamenti in tutta Milano: da cene letterarie a meeting di lettori ad alta voce. Non a caso in piazza Duomo sarà montata un'installazione rossa con scritto "Tempo di libri", e oltre a una campagna di comunicazione canonica, ci saranno 126 mila calamite distribuite come pubblicità in metropolitana.

"Dobbiamo pensare a modi diversi - è convinto l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno - per comunicare il piacere della lettura". Gli appuntamenti sono per tutti i gusti: si va dal giallista norvegese Jo Nesbo che nel suo unico appuntamento in Italia dialogherà con Carlo Lucarelli, allo chef Davide Oldani (700 metri quadrati sono riservati a cucina e alimentazione) passando per Sophie Kinsella che renderà omaggio a Jane Austen, Luis Sepulveda, Michela Murgia e persino Francesco Gabbani, il vincitore di Sanremo che sarà in fiera il giorno inaugurale. Per l'appuntamento Asli Erdogan, appena uscita dal carcere in Turchia dove è in attesa di processo, ha scritto un testo.

Non a caso fra gli eventi previsti il 23 aprile c'è un convegno sulla libertà di espressione. Per i settant'anni di Stephen King, Filippo Timi leggerà brani di "Shining", per i cinquant'anni dalla morte di Totò, Diego De Silva e Sergio Rubini interpreteranno un'intervista impossibile. Insomma non le canoniche presentazioni. "Abbiamo chiesto agli scrittori - ha spiegato la curatrice del programma Chiara Valerio - di parlare delle loro passioni, intenzioni e letture". Un impegno che coinvolge anche la Rai come editore ma anche come servizio pubblico per raccontare cosa succede attraverso tv e radio. "Milano era la scelta giusta" è convinto Federico Motta, presidente dell'associazione degli editori.

Nessuna polemica questa volta con il Salone del Libro. "La sfida - ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala - è con noi stessi". Insomma non con Torino. Certo, ha ammesso, "forse non ha senso che ci siano due edizioni", però capisce la posizione del sindaco di Torino Chiara Appendino. "Avrei probabilmente resistito e anche io avrei fatto un'altra edizione. Vediamo se ci sono i margini per trovare una formula diversa per il futuro", ha concluso. Con un avviso però: "Tempo di libri" c'è ed è qui per restare.


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