Dalla Scala di Milano al Rizzoli Bookstore di New York l'omaggio a Toscanini a 150 anni dalla nascita

I concerti trionfali alla Scala, la proverbiale severità con in musicisti, l'avversione dichiarata per fascismo e nazismo, il successo travolgente dai teatri alla radio alla tv, nell'America che lo aveva accolto esule durante la seconda guerra mondiale. A 150 anni dalla nascita (avvenuta a Parma, nel 1867) un libro, un video e una mostra celebrano da oggi a Milano e poi negli Stati Uniti, da Washington a New York, il genio di Arturo Toscanini, titano italiano della musica. 

Se i contemporanei lo consideravano un genio, "un mago della bacchetta", come scrisse nel 1934 dopo averlo conosciuto a Parigi il critico Emile Vuillermoz, uno "così bravo che nel Medioevo lo avrebbero accusato di stregoneria e mandato al rogo", il suo modo di fare musica "resta ancora oggi un punto di riferimento assoluto", come sottolinea Antonio Pappano nell'introduzione di "Toscanini. La vita di un maestro immortale", il volume edito da Rizzoli con il sostegno del Gruppo Salini - Impregilo, che ha finanziato anche il video, la mostra e il tour americano.

Musicista icona anche in vita, accompagnato già allora da una popolarità assolutamente straordinaria sia in America - nel 1934 i suoi concerti alla guida della New York Philarmonica erano seguiti da 9 milioni di ascoltatori radiofonici e dopo la prima trasmissione tv, nel '48, si stimava che il suo nome fosse conosciuto dal 70 per cento degli americani - sia in Italia, dove rientrò in trionfo a guerra finita chiamato a dirigere nel 1946 il concerto inaugurale della Scala ferita dai bombardamenti. 


Rossini - Guglielmo Tell, diretto da Arturo Toscanini il 15 Marzo 1952, al Carnegie Hall di New York


Toscanini, spiega lo storico Harvey Sachs, è di fatto un tutt'uno con la musica. "Dal giorno in cui è entrato nel Conservatorio di Parma a nove anni, al giorno della sua morte, quasi ottant'anni più tardi, la musica lo ha coinvolto più di ogni altra cosa". La sua, dice, era "una passione divorante". E forse anche per questo aveva fama di essere così esigente con gli artisti. "Pensava che chi non fosse completamente dedito al proprio lavoro di musicista avrebbe dovuto fare altro", racconta ancora Sachs. Per lui d'altronde tutto il resto era secondario. 

Alla Scala arrivò nel 1886, non ancora ventenne. Suonò come secondo violoncello alla prima mondiale dell'Otello di Verdi, partecipando alle prove con il grande musicista di Busseto. Nove anni più tardi vi tornò con la bacchetta di direttore e vi rimase anni. Si adoperò per riformare il modo di rappresentare l'opera, ottenendo nel 1907 la fossa per l'orchestra. Insistette inoltre per abbassare le luci durante la rappresentazione, proibì l'ingresso ai ritardatari ed eliminò i bis. Come scrisse il suo biografo Harvey Sachs: "egli credeva che una rappresentazione non potesse essere artisticamente riuscita finché non si fosse stabilita un'unità di intenti tra tutti i componenti: cantanti, orchestra, coro, messa in scena, ambientazione e costumi". Il 26 febbraio 1901, in occasione della traslazione delle salme di Verdi e di Giuseppina Strepponi, diresse 120 strumentisti e circa 900 voci nel "Va' pensiero", che non compariva alla Scala da vent'anni. Nel 1908 si dimise dalla Scala e dal 7 febbraio fu invitato a dirigere presso il teatro Metropolitan di New York, venendo molto contestato per la sua decisione di abbandonare l'Italia. 

Dopo la Grande Guerra gli chiesero di tornare: "Diresse otto stagioni molto importanti - racconta ancora Sachs, anche la prima mondiale della Turandot di Puccini nel 1926". Nel 1931, però, attaccato dai fascisti, lasciò di nuovo il Paese: "Non tornerò - disse - finche l'Italia non caccerà i fascisti e il re che ha permesso loro di governare". Negli Stati Uniti, l'università di Georgetown gli conferì la Laurea honoris causa e fu creata appositamente per lui la NBC Symphony Orchestra, formata dai più virtuosi musicisti americani, che diresse regolarmente dal 1937 al 1954 su radio e televisioni nazionali, divenendo il primo direttore ad assurgere al ruolo di stella dei mass media.


Beethoven - Symphony No. 9 "Choral" - NBC Symphony Orchestra, Toscanini (3 April 1948)

Continuò dagli Stati Uniti a lottare contro il fascismo. Le sue idee lo portarono fino in Palestina, dove nel 1936 fu chiamato a Tel Aviv per il concerto inaugurale della Palestine Symphony Orchestra (ora Orchestra filarmonica d'Israele), che accoglieva i musicisti ebrei in fuga dal nazismo, e che diresse gratuitamente. Nel frattempo anche il governo italiano aveva adottato una politica antisemita, dal maestro definite "roba da medioevo". Si adoperò anche per cercare casa e lavoro agli ebrei perseguitati e ai politici fuoriusciti dal regime hitleriano. Albert Einstein gli scrisse: Sento la necessità di dirle quanto l'ammiri e la onori. Lei non è soltanto un impareggiabile interprete della letteratura musicale mondiale… Anche nella lotta contro i criminali fascisti lei ha mostrato di essere un uomo di grandissima dignità. Sento pure la più profonda gratitudine per quanto avete fatto sperare con la vostra opera di promozione di valori, inestimabile, per la nuova Orchestra di Palestina di prossima costituzione. Il fatto che esista un simile uomo nel mio tempo compensa molte delle delusioni che si è continuamente costretti a subire.

Nel 1946, a 79 anni, Toscanini ritornò in Italia per votare a favore della Repubblica e per dirigere lo storico concerto di riapertura della Scala, ricordato come il concerto della liberazione, dedicato in gran parte all'opera italiana. Quella sera dell'11 maggio il teatro si riempì fino all'impossibile; il programma vide l'ouverture de La gazza ladra, il coro dell'Imeneo, il Pas de six e la Marcia dei Soldati dal Guglielmo Tell, la preghiera dal Mosè in Egitto, l'ouverture e il coro degli ebrei dal Nabucco, l'ouverture de I vespri siciliani, il Te Deum di Verdi, l'intermezzo ed estratti dall'atto III di Manon Lescaut, il prologo ed alcune arie dal Mefistofele. Diresse ancora nel massimo teatro italiano il concerto commemorativo di Arrigo Boito, comprendente la Nona sinfonia di Beethoven, nel 1948, la Messa di requiem di Verdi nel 1950 e, per l'ultima volta, un concerto dedicato a Wagner nel settembre 1952.

Il 5 dicembre 1949 venne nominato senatore a vita per alti meriti artistici, ma il giorno dopo mandò, da New York, un telegramma di rinuncia all'allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi: È un vecchio artista italiano, turbatissimo dal suo inaspettato telegramma che si rivolge a Lei e la prega di comprendere come questa annunciata nomina a senatore a vita sia in profondo contrasto con il suo sentire e come egli sia costretto con grande rammarico a rifiutare questo onore. Schivo da ogni accaparramento di onorificenze, titoli accademici e decorazioni, desidererei finire la mia esistenza nella stessa semplicità in cui l`ho sempre percorsa. Grato e lieto della riconoscenza espressami a nome del mio paese pronto a servirlo ancora qualunque sia l'evenienza, la prego di non voler interpretare questo mio desiderio come atto scortese o superbo, ma bensì nello spirito di semplicità e modestia che lo ispira… accolga il mio deferente saluto e rispettoso omaggio.

Morì nel 1957 e la sua bara, deposta nel foyer del teatro milanese, venne omaggiata da decine di migliaia di persone. Un successo straordinario, che a sessant'anni di distanza non conosce declino. Tanto che ancora oggi, come sottolinea Pappano, "ogni direttore d'orchestra deve prima o poi confrontarsi con il fantasma di Arturo Toscanini".

Gli appuntamenti partono da Milano e dal Teatro alla Scala. Si comincia alle 18 con la presentazione del libro e del video nel ridotto del teatro. Alle 19, nelle sale del Museo Teatrale della Scala, apre le porte la mostra fotografica, curata da Franco Pulcini con Sachs. Un programma che culmina il 25 marzo, sempre alla Scala, con il concerto diretto da Riccardo Chailly. A seguire il tour americano, con tappa alla Library of Congress di Washington (27 marzo) poi alla Union Station, sempre a Washington (28 marzo) e infine al Rizzoli Bookstore di New York (29 marzo).


Commenti

Post popolari in questo blog

Cos'è Arsmultimediartgallery?

Rinasce la Città della Scienza: con Corporea il primo museo interattivo europeo dedicato al corpo umano

La classifica delle città d'arte visitate, boom per Matera