Da Mick Jagger a Bruce Springsteen, il mondo della musica piange Chuck Berry, il padre del rock and roll

Quando Marty McFly, interpretato da Michael J.Fox, suona al ballo della scuola in "Ritorno al Futuro", il film del 1985, "Johnny B. Goode" di Chuck Berry, inserendo energici assoli in stile hard rock, esclama: "I guess you guys aren't ready for that yet... but your kids are gonna love it", ovvero: "Penso che ancora non siate pronti per questa musica... Ma, ai vostri figli piacerà!" Un omaggio, che il regista Robert Zemeckis, scelse di fare alla leggenda del rock, scomparsa all'età di novant'anni, ieri, il 19 marzo, a Saint Louis, la città che lo aveva visto nascere nel 1926.





La sua storia è la storia dei suoi grandi successi che infiammavano i jukebox e che hanno dato un nuovo significato alle classifiche musicali, a partire da 'Maybellene', del 1955, il primo singolo inciso da Chick Berry, considerato uno dei primi brani rock in assoluto, che rimase al primo posto delle classifiche di R&B per nove settimane. Oltre a essere stato uno dei primi miti del rock and roll, le sue canzoni furono tra le prime ad avere la chitarra come strumento principale. I suoi testi rappresentano il primo esempio di poesia rock e raccontano storie di adolescenti in cerca di libertà e divertimento.






Alla fine del giugno 1956, un altro suo brano, "Roll Over Beethoven", raggiunse la posizione numero 29 della Billboard Top 100, e Berry diventò di colpo una star. Singoli di successo continuarono a uscire per tutto il 1957 e il 1959, e Berry ottenne circa una dozzina di piazzamenti in classifica, inclusi successi da top 10 U.S. come "School Days", "Rock and Roll Music", "Sweet Little Sixteen" e "Johnny B. Goode".



Chuck Berry - anche soprannominato "crazy legs" per il suo modo di ballare muovendo le gambe mentre suonava la chitarra, la cosiddetta "Duck Walk" (o passo dell'anatra) - ha influenzato generazioni di musicisti. La rivista Rolling Stones, inoltre, lo ha inserito nella lista dei 100 migliori artisti di sempre dopo i Beatles, Bob Dylan, Elvis e i Rolling Stones.  "Se volete chiamare il rock in un altro modo chiamatelo Chuck Berry", aveva detto John Lennon sottolineando come lui e una intera generazione di musicisti in tutto il mondo aveva "visto la luce" attraverso il bacino roteante di Elvis e la chitarra elettrica di Chuck Berry. 

Da Jagger a Springsteen, mondo musica piange: cordoglio su Twitter, messaggi anche da Clinton e Stephen King. Tutto il mondo della musica piange la scomparsa di Chuck Berry. "Sono molto triste. Voglio ringraziarlo per tutta la musica che ci ha regalato", ha scritto in una serie di post su Twitter Mick Jagger. "Ha illuminato gli anni della mia adolescenza, ha dato vita ai nostri sogni di diventare musicisti e di salire su un palco", ha aggiunto. "Si è spenta una delle mie luci più grandi", ha sottolineato Keith Richards. Per Bruce Springsteen, "Chuck Berry è stato il il più grande rocker, chitarrista e paroliere del rock che si sia mai visto".

Alla straordinaria ispirazione ricevuta da Chuck Berry fa riferimento Brian Wilson dei Beach Boys: "Mancherà a tutti quelli che amano il rock'n roll". "Pace e amore per Mr. rock'n roll", il saluto dell'ex Beatle Ringo Starr. Per Rod Stewart "ha ispirato tutti noi. Il primo album che ho comprato è stato "Live at the Tivoli" e da allora non sono stato più lo stesso". "Non saremmo qui se non ci fossi stato tu", scrive Lennie Kravitz su Twitter. "Grazie per la poesia, la passione e la potenza", il ricordo di Keith Urban. Messaggi di cordoglio anche dall'ex presidente Usa Bill Clinton, che ricorda Chuck Berry come "un tesoro e un trionfo: non lo dimenticheremo mai", e dallo scrittore Stephen King: "Chuck Berry è morto: questo mi spezza il cuore, ma 90 anni non sono male per il rock and roll. Johnny B. Goode per sempre".




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